Visita gnatologica: a cosa serve e quali sono le principali patologie trattate
La visita gnatologica è una valutazione specialistica che si occupa di analizzare lo stato di salute e di funzionamento degli organi responsabili della masticazione e delle relative funzioni, come la fonazione, la deglutizione e la postura. In questo articolo vedremo:
- Che cos’è la gnatologia e di cosa si occupa
- Chi è lo gnatologo e come si forma
- Come si svolge la visita gnatologica e quali sono gli esami strumentali necessari
- Quali sono le principali patologie trattate dalla gnatologia e come si cura
1 – Che cos’è la gnatologia e di cosa si occupa
La gnatologia è una branca dell’odontoiatria che studia la fisiologia e la fisiopatologia del complesso cranio-cervico-mandibolare, ovvero l’insieme delle strutture anatomiche che permettono il movimento e la stabilità della mandibola rispetto al cranio. Tra queste strutture troviamo le ossa mascellari, i denti, le articolazioni temporo-mandibolari, i muscoli masticatori e il sistema nervoso che li controlla.
La gnatologia si occupa quindi di prevenire, diagnosticare e trattare tutte le patologie che possono alterare il corretto equilibrio tra queste strutture, compromettendo la qualità della vita del paziente. Tra queste patologie ricordiamo:
– Difficoltà di apertura e chiusura della bocca
– Dolori al viso, al collo e alla testa
– Bruxismo, cioè il digrignamento o il serramento dei denti
– Incoordinazione della mandibola
– Vertigini o senso di instabilità
– Mal di schiena, alle gambe o alle spalle
– Morso profondo o morso aperto
– Dolori facciali o nucali
– Acufeni, cioè ronzii o fischi alle orecchie
– Problemi posturali
– Blocco della mandibola
2 – Chi è lo gnatologo e come si forma
Lo gnatologo è il medico specialista che si occupa di gnatologia. Per diventare gnatologo è necessario aver conseguito la laurea in odontoiatria e aver seguito un percorso formativo specifico in questa disciplina, che prevede corsi teorici e pratici, stage, tirocini e pubblicazioni scientifiche.
Lo gnatologo ha quindi le competenze necessarie per valutare lo stato di salute del paziente dal punto di vista gnatologico, individuare le cause dei suoi disturbi e proporre il trattamento più adeguato. Lo gnatologo collabora spesso con altri specialisti, come il posturologo, l’ortodonzista e il chirurgo maxillo-facciale, per garantire un approccio multidisciplinare e integrato al paziente.
3 – Come si svolge la visita gnatologica e quali sono gli esami strumentali necessari
La visita gnatologica consiste in una serie di passaggi che hanno lo scopo di valutare il funzionamento del complesso cranio-cervico-mandibolare e di rilevare eventuali anomalie o disfunzioni. La visita si svolge generalmente in questo modo:
– Anamnesi: si tratta della raccolta dei dati personali e clinici del paziente, come le abitudini alimentari, il sonno, lo stress, le malattie pregresse, i farmaci assunti, le terapie in corso, le allergie, i traumi, le operazioni chirurgiche, ecc. Questa fase è fondamentale per conoscere la storia del paziente e capire se ci sono fattori di rischio o di aggravamento per le patologie gnatologiche.
– Esame obiettivo: si tratta dell’osservazione diretta del paziente da parte dello gnatologo, che valuta l’aspetto estetico e funzionale del viso, della bocca, dei denti, della lingua, delle ghiandole salivari, delle articolazioni temporo-mandibolari e dei muscoli masticatori. Lo gnatologo verifica anche la presenza di eventuali lesioni, infiammazioni, alterazioni, anomalie o segni di usura. Inoltre, lo gnatologo esegue alcuni test manuali per valutare la mobilità, la forza, la simmetria e la sensibilità della mandibola e del collo.
– Esami strumentali: si tratta di esami complementari che servono a integrare e approfondire i dati raccolti con l’anamnesi e l’esame obiettivo. Tra gli esami strumentali più utilizzati in gnatologia troviamo:
– Risonanza magnetica: è un esame diagnostico per immagini che permette di visualizzare le strutture interne del complesso cranio-cervico-mandibolare, in particolare le articolazioni temporo-mandibolari e i dischi articolari. La risonanza magnetica è utile per evidenziare eventuali alterazioni morfologiche, infiammatorie o degenerative di queste strutture.
– Kinesiografia mandibolare: è un esame che registra i movimenti della mandibola durante l’apertura e la chiusura della bocca, tramite dei sensori applicati al mento e al cranio. La kinesiografia mandibolare è utile per valutare la coordinazione, l’ampiezza, la velocità e la simmetria dei movimenti mandibolari, nonché per rilevare eventuali deviazioni, scatti o blocchi.
– Orto-panoramica: è una radiografia panoramica che mostra l’intera arcata dentaria, le ossa mascellari e le articolazioni temporo-mandibolari. L’orto-panoramica è utile per valutare lo stato dei denti, la presenza di carie, fratture, infezioni, malocclusioni, ecc.
4 – Quali sono le principali patologie trattate dalla gnatologia e come si curano
Le patologie trattate dalla gnatologia sono numerose e variegate, ma possiamo raggrupparle in due grandi categorie: le patologie articolari e le patologie muscolari. Vediamole nel dettaglio:
Patologie articolari: sono quelle che riguardano le articolazioni temporo-mandibolari, cioè le due cerniere che collegano la mandibola al cranio e che permettono i movimenti della bocca. Tra le patologie articolari più comuni troviamo:
Disfunzione temporo-mandibolare: è un termine generico che indica un’alterazione del normale funzionamento delle articolazioni temporo-mandibolari, che può essere causata da vari fattori, come traumi, stress, malocclusioni, bruxismo, artrite, ecc. La disfunzione temporo-mandibolare si manifesta con sintomi come dolore, limitazione dei movimenti, scricchiolii, blocchi, mal di testa, acufeni, ecc. Il trattamento della disfunzione temporo-mandibolare dipende dalla causa e dalla gravità del problema, ma può prevedere l’uso di farmaci antinfiammatori e analgesici, l’applicazione di calore o freddo, la fisioterapia, il bite, l’ortodonzia, la chirurgia, ecc.
Lussazione della mandibola: è lo spostamento anomalo della mandibola rispetto al cranio, che impedisce la chiusura della bocca. La lussazione della mandibola può essere causata da traumi, ipermobilità, spasmi muscolari, apertura eccessiva della bocca, ecc. La lussazione della mandibola si manifesta con sintomi come dolore, difficoltà a parlare e a deglutire, deformazione del viso, ecc
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